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CATTEDRALE MARIA SANTISSIMA DELLA BRUNAmtcn siti
CATTEDRALE MARIA SANTISSIMA DELLA BRUNA - eSTERNOL’abbiamo vista da lontano. La sua sagoma domina il panorama della città...ed ora, eccoci di fronte a lei.
L’abbiamo vista da lontano. La sua sagoma domina il panorama della città...ed ora, eccoci di fronte a lei.
L’abbiamo vista da lontano.
La sua sagoma domina il panorama della città… ed ora, eccoci di fronte a lei. E’ la facciata laterale quella che per prima attrae la nostra attenzione. I monaci e il patriarca, i leoni e il giudice, l’aquila e i leoni. Due monaci accovacciati, sembrano ricordare alla Piazza il lontano rapporto filiale tra Dio e l’uomo, di cui il Patriarca Abramo, ricordato nella lunetta, è il primo di un lungo elenco.
Due sfingi e due leoni onorano la memoria del Giudice Saraceno che operò nella città a metà del Duecento.
Due leoni sorreggono altrettante colonne e danno il nome a questa porta d’accesso, anche se al di sopra di essi svetta un’aquila che, avendo perso la testa, non può più dimostrare la sua regalità. Spostiamoci ora sulla facciata principale. Diamo le spalle al Sasso Barisano e ammiriamo gli ornamenti di questa “bella Signora”. Gli archetti del coronamento e le quattro colonnine; forse segni non più parlanti d’altri tempi: gli Apostoli che seguono Cristo con la sua Croce posta in alto e gli Evangelisti testimoni della storia della Salvezza.
Il rosone a sedici raggi, la ruota della Vita o della Fortuna, circondata da Michele Arcangelo che la sorveglia, e i tre strati sociali della comunità materana che la fanno girare. Le statue di San Paolo a destra e San Pietro a sinistra che proteggono la Madonna col Bambino, onorati da Sant’Eustachio e da sua moglie Teopista. Se la figura di questa “Signora” ci ha già affascinato… non ci resta che conquistarne il cuore.
L’abbiamo vista da lontano.
La sua sagoma domina il panorama della città… ed ora, eccoci di fronte a lei. E’ la facciata laterale quella che per prima attrae la nostra attenzione. I monaci e il patriarca, i leoni e il giudice, l’aquila e i leoni. Due monaci accovacciati, sembrano ricordare alla Piazza il lontano rapporto filiale tra Dio e l’uomo, di cui il Patriarca Abramo, ricordato nella lunetta, è il primo di un lungo elenco.
Due sfingi e due leoni onorano la memoria del Giudice Saraceno che operò nella città a metà del Duecento.
Due leoni sorreggono altrettante colonne e danno il nome a questa porta d’accesso, anche se al di sopra di essi svetta un’aquila che, avendo perso la testa, non può più dimostrare la sua regalità. Spostiamoci ora sulla facciata principale. Diamo le spalle al Sasso Barisano e ammiriamo gli ornamenti di questa “bella Signora”. Gli archetti del coronamento e le quattro colonnine; forse segni non più parlanti d’altri tempi: gli Apostoli che seguono Cristo con la sua Croce posta in alto e gli Evangelisti testimoni della storia della Salvezza.
Il rosone a sedici raggi, la ruota della Vita o della Fortuna, circondata da Michele Arcangelo che la sorveglia, e i tre strati sociali della comunità materana che la fanno girare. Le statue di San Paolo a destra e San Pietro a sinistra che proteggono la Madonna col Bambino, onorati da Sant’Eustachio e da sua moglie Teopista. Se la figura di questa “Signora” ci ha già affascinato… non ci resta che conquistarne il cuore.
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