franco palumbo

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LA PECCHIARA DI PADRONE
FRANCO PALUMBO

TESTIMONIANZA ABITANTE

La pecchiara di padrone
franco palumbo

"Un giardino luogo di riposo e meditazione e uno scrigno bellissimo di dipinti"

"Un giardino luogo di riposo e meditazione e uno scrigno bellissimo di dipinti"

Siamo nella Pecchiara detta di Padrone, è un luogo particolare della città di Matera dove si trova questo piccolo giardino.

Chi voleva passare da questo luogo doveva pagare un pedaggio, un pedaggio che poi è inciso in una pietra che è la pietra di un ingresso che indica la storia di questo passaggio, ma quello che è importante sono questi luoghi di lavoro, questi ingressi scavati nel masso tufaceo con una cisterna, con un mascherone, con un’aula per la cucina e come sala da pranzo. Questo spazio era un luogo di riposo, un luogo di meditazione, era un luogo di culto dove Pirro Groya con i suoi familiari si trattenevano durante la loro permanenza in questo luogo.

Ecco, in questo piccola aula si vedono scanditi sulla volta i quattro evangelisti. Qua  certamente siamo intorno al 1530-1540. E questi santi che arricchiscono le pareti, questa vergine qui al lato destro della crocifissione che centra la parete di fondo, è una bellissima immagine con Madonna e bambino, Madonna che presenta il seno perché è la vergine della maternità. Poi a fianco vediamo un San Pietro martire con una  crocifissione molto bella che è con la Madonna e Giovanni laterale. Ora questi dipinti formano certamente uno spazio in cui Pirro Groya e la sua famiglia venivano così a meditare, venivano a sedersi, perché manca una pietra di altare che possa farle immaginare che questa era una chiesa. Quindi secondo me è uno scrigno bellissimo di dipinti di una qualità anche eccezionale.

Siamo nella Pecchiara detta di Padrone, è un luogo particolare della città di Matera dove si trova questo piccolo giardino.

Chi voleva passare da questo luogo doveva pagare un pedaggio, un pedaggio che poi è inciso in una pietra che è la pietra di un ingresso che indica la storia di questo passaggio, ma quello che è importante sono questi luoghi di lavoro, questi ingressi scavati nel masso tufaceo con una cisterna, con un mascherone, con un’aula per la cucina e come sala da pranzo. Questo spazio era un luogo di riposo, un luogo di meditazione, era un luogo di culto dove Pirro Groya con i suoi familiari si trattenevano durante la loro permanenza in questo luogo.

Ecco, in questo piccola aula si vedono scanditi sulla volta i quattro evangelisti. Qua  certamente siamo intorno al 1530-1540. E questi santi che arricchiscono le pareti, questa vergine qui al lato destro della crocifissione che centra la parete di fondo, è una bellissima immagine con Madonna e bambino, Madonna che presenta il seno perché è la vergine della maternità. Poi a fianco vediamo un San Pietro martire con una  crocifissione molto bella che è con la Madonna e Giovanni laterale. Ora questi dipinti formano certamente uno spazio in cui Pirro Groya e la sua famiglia venivano così a meditare, venivano a sedersi, perché manca una pietra di altare che possa farle immaginare che questa era una chiesa. Quindi secondo me è uno scrigno bellissimo di dipinti di una qualità anche eccezionale.

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