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ALLA SCOPERTA DELLA MURGIA MATERANA
MARIO TOMASELLI

TESTIMONIANZA ABITANTE

ALLA SCOPERTA DELLA MURGIA MATERANA
MARIO TOMASELLI

Questa è la Murgia, la Murgia aspra, selvaggia, con le sue gravine, con le sue rade e piante, con i suoi fiori...

Questa è la Murgia, la Murgia aspra, selvaggia, con le sue gravine, con le sue rade e piante, con i suoi fiori...

Questa è la Murgia, la Murgia aspra, selvaggia, con le sue gravine, con le sue rade e piante, con i suoi fiori, con tutta quanta una serie di  elementi che a volte, proprio per la loro asprezza, sembrano come se volessero respingere il visitatore. Infatti il visitatore deve avere la costanza per poter penetrare in questo mondo e finirebbe sempre per amarlo, perché è proprio nell’amore che potrà veramente assorbire quelle che sono le bellezze di questo territorio.

Guardate un pochettino queste gravine, guardate queste rocce, guardate questi elementi che sembrano effettivamente come voler respingere ogni intrusione, ma è proprio nell’intrusione, nell’entrare, che lentamente lentamente si apre. Una bellezza straordinaria, la bellezza di una qualche cosa che un mondo moderno sembra quasi, non dico ignorare, ma quasi, cioè ci si passa velocemente vicino e forse senza neanche penetrare, senza entrare dentro, ma provate ad entrare dentro, provate a penetrare in queste rocce. Provate a penetrare in queste gravine, in questi altipiani e allora vedrete come effettivamente queste diano delle sensazioni particolari, delle sensazioni emotive. Effettivamente si vive una qualche cosa che rappresenta un passato ma contemporaneamente è presente ai giorni d’oggi. 

Questa è la Murgia, la Murgia aspra, selvaggia, con le sue gravine, con le sue rade e piante, con i suoi fiori, con tutta quanta una serie di  elementi che a volte, proprio per la loro asprezza, sembrano come se volessero respingere il visitatore. Infatti il visitatore deve avere la costanza per poter penetrare in questo mondo e finirebbe sempre per amarlo, perché è proprio nell’amore che potrà veramente assorbire quelle che sono le bellezze di questo territorio.

Guardate un pochettino queste gravine, guardate queste rocce, guardate questi elementi che sembrano effettivamente come voler respingere ogni intrusione, ma è proprio nell’intrusione, nell’entrare, che lentamente lentamente si apre. Una bellezza straordinaria, la bellezza di una qualche cosa che un mondo moderno sembra quasi, non dico ignorare, ma quasi, cioè ci si passa velocemente vicino e forse senza neanche penetrare, senza entrare dentro, ma provate ad entrare dentro, provate a penetrare in queste rocce. Provate a penetrare in queste gravine, in questi altipiani e allora vedrete come effettivamente queste diano delle sensazioni particolari, delle sensazioni emotive. Effettivamente si vive una qualche cosa che rappresenta un passato ma contemporaneamente è presente ai giorni d’oggi. 

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