Matera effettivamente è la copia della Gerusalemme di duemila anni fa. Se dobbiamo concepire Gerusalemme come era ai tempi in cui Gesù passava per quei vicoli, per quelle strade, per quelle contrade, era la Matera esistente nel 1964 quando Pasolini ha girato il film, perchè poi la storia è diventata altra. E a Matera trova due circostanze favorevoli.
Prima l’ambiente: i Sassi di Matera che sono effettivamente l’immagine di una Gerusalemme di 2000 anni fa.
E poi la gente: nel 1964 i Sassi erano ancora parzialmente abitati per cui bastava aprire gli usci di queste grotte e venivano fuori le famiglie già pronte per essere le comparse del film. Lui non parlava mai non dava disposizioni.
Lui dava disposizione ai suoi collaboratori, all’aiuto regista, a Lucidi, agli altri collaboratori, ma non interveniva mai sulle comparse e sugli attori.
E l’altra cosa erano le meditazioni, il modo come lui nei momenti di pausa, mentre tutti parlavano, mentre tutti si dedicavano così all’amministrazione, ma anche alla colazione, lui era lì, appoggiato a qualche muretto, con la mano sottilmente a meditare, a pensare, a seguire il corso dei pensieri che naturalmente noi non potevamo conoscere, ma avvertivi che c’era questo magnetismo nella sua figura.
“Io voglio utilizzare te, come centurione nel film, quindi devi fare tu la comparsa, la comparsa che mi serve.”
Io non ho potuto dire di no, anzi, mi sono sentito un onorato di poter  lavorare anche in quella in quella veste, gli ho pregato solamente di non farmi perdere troppo tempo e lui mi dice “Tre ore, non ti preoccupare”. Ma tre ore sono diventate tre giorni. Provvidenziali tre giorni, perché in tre giorni io ho  potuto, stando sul set, vestito dal centurione, ho potuto portare con me la macchina fotografica, nasconderla sotto le veste di centurione e mentre eravamo di pausa scattare delle fotografie.