Questa non è una chiesa, questo è lo storico, grande, meraviglioso conservatorio musicale intitolato ad un grande materano, Egidio Romualdo Duni, un materano di alcuni secoli fa.
Perché mi sono inginocchiato?
Perché quando ho portato qui Wim Wenders per la prima volta e gli ho detto che il primo grande direttore di questo conservatorio musicale fra il 1965 ed il 1969,fu l’immenso Nino Rota, il grande compositore delle colonne sonore dei film di Fellini e poi de Il Padrino, lui si inginocchiò e si fece il segno della croce, fece un inchino alla memoria di questo grandissimo artista.
Ma c’è stato ancora un altro grande musicista, prima di venire ad insegnare qui, ha composto e diretto la colonna sonora di un capolavoro che ha reso nota questa città in tutto il mondo, il Vangelo secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini. L’autore di quella colonna sonora fu Luis Bacaloff, che all’epoca si faceva chiamare Luis Enriquez e che di anno in anno viene a tenere delle masterclass, appunto nel conservatorio musicale Egidio Romualdo Duni
di Matera, ma non finisce qui, perché se siamo qui in Piazza del Sedile davanti al conservatorio, proprio qui dietro, in un posto bellissimo, ho portato per la prima volta Francis Ford Coppola a vedere i Sassi.
Francis Ford Coppola, il regista e scrittore de Il Padrino, che utilizzò il direttore di questo conservatorio, Nino Rota, per la colonna sonora del Padrino.
Oh my God! Oh mio Dio! Oh my God! Queste sono state le parole di Francis Ford Coppola Coppola quando venendo dall’albergo Italia, facendo questo cammino, ha visto aprirsi davanti ai suoi occhi per la prima volta i sassi di Matera. Oh mio Dio! E poi ha chiesto a suo figlio una telecamerina digitale per cominciare a riprendere questo. Io penso che tutto questo non abbia bisogno di commenti.
Questi sono i gradoni di via Duomo, qui sotto c’è una bellissima cattedrale in romanico pugliese. Qui si apre questo scenario meraviglioso dei Sassi.
Questo gradone, questi gradoni sono stati il set, uno dei set di Vangelo secondo Matteo e qua su Gesù trascinava la croce, veniva frustato dai soldati romani.
Questo è stato un bellissimo set, un film entrato nella storia del cinema.
Questo luogo io l’ho consigliato personalmente a Mel Gibson un anno prima che iniziassero le riprese della Passione, del Passion of Christ. Io gli portai un libro di un grande documentarista Luigi Di Gianni sulle facce arse dal sole dei contadini e gli disse che potrebbe trovare le stesse facce qui in questo posto.