Penso al profumo del grano, al profumo del pane, ai profumi della gravina, delle erbe aromatiche delle Murge…al profumo dei cavalli, delle stalle che a volte facevano parte del contesto umano e quindi a questi profumi magici e misteriosi che collegavano l’uomo, l’animale e il soprannaturale. 
Un ricordo bello, misterioso e anche molto forte dell’infanzia è lo stare in sospeso sui burroni, su questi calanchi, sospeso in questo cesto di vimini da cui mi affacciavo e vedevo sotto di me il vuoto. 
Ci sono diecimila anni di storia del mondo, questa è la carta vincente di Matera, i concorrenti sono forti: c’è Venezia, ci sono le città d’arte, ci sono città che sicuramente hanno un patrimonio artistico notevolmente superiore a quello di Matera, tuttavia Matera ha la storia dell’uomo che non ha nessun’altra delle città concorrenti ed è su questo che Matera può e deve ambire al titolo di capitale europea della cultura.