eleonora carmela bianco

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LA CHIESA DEL PURGATORIO ELEONORA C. BIANCO

TESTIMONIANZA ABITANTE

LA CHIESA DEL PURGATORIO
ELEONORA CARMELA BIANCO

"Nel 1723 i fratelli della Confraternita delle Sante Anime del Purgatorio costruirono la propria Chiesa, che richiama al tema della morte e dell'ascensione dell'anima."

"Nel 1723 i fratelli della Confraternita delle Sante Anime del Purgatorio costruirono la propria Chiesa, che richiama al tema della morte e dell'ascensione dell'anima."

Quello che oggi è il luogo più incantevole della città di Matera, ossia via Ridola, nel 1668 aveva soltanto il palazzo del seminario, che fu la prima costruzione fuori dall’abitato dei sassi e quindi lungo il piano. Lungo il piano dove in realtà c’erano soltanto campagne e un piccolo laghetto. E’ proprio in prossimità di questo piccolo laghetto che nel 1723 i confratelli della Confraternita delle Sante Anime del Purgatorio decisero di costruire la propria chiesa.

La facciata presenta tutti quegli elementi legati al tema della morte, tra cui i teschi nella parte bassa e tutti quegli altri elementi che si riferiscono invece all’ascensione delle anime sono invece presenti nella parte alta e quindi nel secondo ordine della facciata. Entrati nella chiesa del Purgatorio si ha di fronte una serie di decorazioni abbastanza briose, abbastanza ricche.

Troviamo una decorazione innovativa perché per l’epoca, Il Rococò, cioè lo stile che la caratterizza, era uno stile abbastanza moderno e addirittura era la prima chiesa ad ospitare questo genere decorativo. Possiamo osservare innanzitutto i tre altari che furono i primi a essere realizzati all’interno della chiesa del Purgatorio. Per cui si rivolgono a maestranze locali per la realizzazione di questi magnifici altari tardobarocchi.

Ai lati delle pareti Sono sistemate le tele realizzate da un artista di origine calabrese, Francesco Oliva da Mormanno, la cui firma e la cui data di esecuzione di queste otto tele si leggono in questa tela in cui è raffigurata la Deposizione di Cristo.

Il dato fondamentale è che coloro i quali commissionarono quest’opera, e cioè i confratelli delle Santi Anime del Purgatorio, avevano a disposizione poche risorse finanziarie, per cui tutti gli elementi decorativi che osserviamo all’interno della chiesa sono realizzati con materiali poveri, come per esempio gli altari che, anziché essere realizzati in marmo, sono realizzati in pietra calcarea e poi dipinti a finto marmo. E così anche la cupola, che in realtà è una cupola in legno e non in muratura. Infatti all’esterno si può osservare soltanto il tamburo che dà la percezione di una cupola all’interno, ma una volta entrati ci si rende conto, appunto, di avere di fronte una struttura lignea e non in muratura.

Quello che oggi è il luogo più incantevole della città di Matera, ossia via Ridola, nel 1668 aveva soltanto il palazzo del seminario, che fu la prima costruzione fuori dall’abitato dei sassi e quindi lungo il piano. Lungo il piano dove in realtà c’erano soltanto campagne e un piccolo laghetto. E’ proprio in prossimità di questo piccolo laghetto che nel 1723 i confratelli della Confraternita delle Sante Anime del Purgatorio decisero di costruire la propria chiesa.

La facciata presenta tutti quegli elementi legati al tema della morte, tra cui i teschi nella parte bassa e tutti quegli altri elementi che si riferiscono invece all’ascensione delle anime sono invece presenti nella parte alta e quindi nel secondo ordine della facciata. Entrati nella chiesa del Purgatorio si ha di fronte una serie di decorazioni abbastanza briose, abbastanza ricche.

Troviamo una decorazione innovativa perché per l’epoca, Il Rococò, cioè lo stile che la caratterizza, era uno stile abbastanza moderno e addirittura era la prima chiesa ad ospitare questo genere decorativo. Possiamo osservare innanzitutto i tre altari che furono i primi a essere realizzati all’interno della chiesa del Purgatorio. Per cui si rivolgono a maestranze locali per la realizzazione di questi magnifici altari tardobarocchi.

Ai lati delle pareti Sono sistemate le tele realizzate da un artista di origine calabrese, Francesco Oliva da Mormanno, la cui firma e la cui data di esecuzione di queste otto tele si leggono in questa tela in cui è raffigurata la Deposizione di Cristo.

Il dato fondamentale è che coloro i quali commissionarono quest’opera, e cioè i confratelli delle Santi Anime del Purgatorio, avevano a disposizione poche risorse finanziarie, per cui tutti gli elementi decorativi che osserviamo all’interno della chiesa sono realizzati con materiali poveri, come per esempio gli altari che, anziché essere realizzati in marmo, sono realizzati in pietra calcarea e poi dipinti a finto marmo. E così anche la cupola, che in realtà è una cupola in legno e non in muratura. Infatti all’esterno si può osservare soltanto il tamburo che dà la percezione di una cupola all’interno, ma una volta entrati ci si rende conto, appunto, di avere di fronte una struttura lignea e non in muratura. 

chiesa del purgatorio
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