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L'ARTE CHE CIRCONDA LE ORIGINI
GIUSEPPE MITAROTONDA

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L'ARTE CHE CIRCONDA LE ORIGINI
GIUSEPPE MITAROTONDA

"Per avere almeno il senso della nostra esistenza dobbiamo ritornare alle origini"

"Per avere almeno il senso della nostra esistenza dobbiamo ritornare alle origini"

Per avere almeno il senso della nostra esistenza dobbiamo ritornare alle origini.

E quali sono le origini?Per Matera sono 7-8 mila anni di storia, per cui abbiamo tutta una storia da percepire. E in più, siccome è dalla storia che possiamo avere un impulso ad andare avanti cerco di ricordare tutto quello che è possibile per dare alle future generazioni il senso delle cose nostre che non sono assolutamente inutili e sono invece molto pregne di civiltà, non di progresso, ma di civiltà. Questi sono particolari flash di vita contadina che ricordo e trasferisco come un sogno sulle cose mie. Io devo fare delle cose, degli oggetti decorati e devono essere non interpretati soltanto dai materiali, ma da tutti quanti, per cui devono essere decorativamente universali.

In tutte le cose mie c’è Ortega. E che cosa è Ortega? Ortega è chi più di altri ci ha fatto capire, mi ha fatto capire che cos’è Matera, e i colori. Ortega quando dipingeva, specialmente quando ha fatto la cartapesta, e l’ha fatta a Matera, l’ha fatto con il senso artistico che lui aveva, però pensando all’uomo.

I ritmi di cui lui ha parlato sempre non sono altro che l’architettura dei Sassi. I quadri di Ortega seguono un’architettura dei Sassi che sono in sostanza le cisterne, le scale e le costruzioni, anzi le grotte. Questi tre o quattro elementi hanno costruito, hanno fatto i Sassi. Per Ortega e per me i Sassi non è soltanto un’architettura, è una scultura vivente,

Per avere almeno il senso della nostra esistenza dobbiamo ritornare alle origini.

E quali sono le origini?Per Matera sono 7-8 mila anni di storia, per cui abbiamo tutta una storia da percepire. E in più, siccome è dalla storia che possiamo avere un impulso ad andare avanti cerco di ricordare tutto quello che è possibile per dare alle future generazioni il senso delle cose nostre che non sono assolutamente inutili e sono invece molto pregne di civiltà, non di progresso, ma di civiltà. Questi sono particolari flash di vita contadina che ricordo e trasferisco come un sogno sulle cose mie. Io devo fare delle cose, degli oggetti decorati e devono essere non interpretati soltanto dai materiali, ma da tutti quanti, per cui devono essere decorativamente universali.

In tutte le cose mie c’è Ortega. E che cosa è Ortega? Ortega è chi più di altri ci ha fatto capire, mi ha fatto capire che cos’è Matera, e i colori. Ortega quando dipingeva, specialmente quando ha fatto la cartapesta, e l’ha fatta a Matera, l’ha fatto con il senso artistico che lui aveva, però pensando all’uomo.

I ritmi di cui lui ha parlato sempre non sono altro che l’architettura dei Sassi. I quadri di Ortega seguono un’architettura dei Sassi che sono in sostanza le cisterne, le scale e le costruzioni, anzi le grotte. Questi tre o quattro elementi hanno costruito, hanno fatto i Sassi. Per Ortega e per me i Sassi non è soltanto un’architettura, è una scultura vivente.

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