testimonianze OSPITI CELEBRI
MATERA CITTA' DELLA MUSICA LUCIO DALLATESTIMONIANZA OSPITI CELEBRI
MATERA CITTA' DELLA MUSICA
LUCIO DALLA
"E io credo che tra i tramonti, tra il vento che tira in mezzo ai Sassi, e che li musicalizza...tra il rumore dell'acqua che scende rapida e l' aspetto sconnesso della città sia Matera una musica continua"
"E io credo che tra i tramonti, tra il vento che tira in mezzo ai Sassi, e che li musicalizza...dal il rumore dell'acqua che scende rapida, dall' aspetto sconnesso della città sia Matera una musica continua"
Matera città dell’Uomo è città della musica indipendentemente dal fatto che io l’hanno scorso qua, feci uno dei migliori concerti della mia storia. E che ritengo sia uno dei posti più incantati e uno dei posti più connessi alla musicalizzazione, non solo concertistica ma alla musicalizzazione naturale perché indipendentemente dalla sedimentazione del tempo è la sedimentazione dell’umano, quindi la parte umana di Matera, le tracce umane di Matera, il vento, gli usi e la materia, non solo di umano, ma anche proprio dell’arte che esce dalle mani, che nasce dalle mani dell’ Uomo.
E io credo che tra i tramonti, tra il vento che tira in mezzo ai Sassi, e che li musicalizza, li dà un’armonia, anzi, gli dà una sorta di concertazione, dal rumore dell’acqua che scende rapida, dall’ aspetto sconnesso, appunto della città sia Matera una musica continua, quindi oltre la Città dei Sassi oltre la città della Storia, la città dell’archeologia e anche la città della musica inevitabilmente. Io credo che sia così.
C’è in questo posto meraviglioso, fino a qualche tempo, ci si viveva. Quindi è la vita dell’uomo e la sua presenza che crea la musicalizzazione degli oggetti.
E’ di un processo non solo legato alla memoria ma legato anche al presente.
E devo dire che a Matera aspetta un ruolo guida non solo nella spiegazione di se stessa, ma nella spiegazione nel racconto dell’Uomo che l’ha abitata, fin dall’inizio ad adesso. Credo che i luoghi, le location, come si dice oggi, o l’ambiente, crei anche la natura diversa nell’individuo e nell’uomo che lo vive. Per cui, è probabile, anche ne sono certo che conosco alcuni di loro, ma è probabile ed è naturale che i materani abbiano una caratteristica unica, siano anche loro stessi unici all’interno della loro città.
Perchè credo che sia impossibile vivere anche non solo qualche giorno in un luogo così straordinario che sia impossibile non essere mutati, non avere un cambiamento, non essere preda della suggestione.
D’altronde per esempio il fatto che sia stato spesso un set cinematografico per grandi film, ricordo Pasolini con il “Vangelo” o la “Passione”.
È un posto unico. Come credo, siano unici in qualche modo i suoi abitanti resi unici da questa caratteristica che non ha confronti in tutto il mondo.
È proponibile la candidatura di Matera perché non è alle sue opere d’arte, perché l’opere d’arte te è proprio la città.
Matera città dell’Uomo è città della musica indipendentemente dal fatto che io l’hanno scorso qua, feci uno dei migliori concerti della mia storia. E che ritengo sia uno dei posti più incantati e uno dei posti più connessi alla musicalizzazione, non solo concertistica ma alla musicalizzazione naturale perché indipendentemente dalla sedimentazione del tempo è la sedimentazione dell’umano, quindi la parte umana di Matera, le tracce umane di Matera, il vento, gli usi e la materia, non solo di umano, ma anche proprio dell’arte che esce dalle mani, che nasce dalle mani dell’ Uomo.
E io credo che tra i tramonti, tra il vento che tira in mezzo ai Sassi, e che li musicalizza, li dà un’armonia, anzi, gli dà una sorta di concertazione, dal rumore dell’acqua che scende rapida, dall’ aspetto sconnesso, appunto della città sia Matera una musica continua, quindi oltre la Città dei Sassi oltre la città della Storia, la città dell’archeologia e anche la città della musica inevitabilmente. Io credo che sia così.
C’è in questo posto meraviglioso, fino a qualche tempo, ci si viveva. Quindi è la vita dell’uomo e la sua presenza che crea la musicalizzazione degli oggetti.
E’ di un processo non solo legato alla memoria ma legato anche al presente.
E devo dire che a Matera aspetta un ruolo guida non solo nella spiegazione di se stessa, ma nella spiegazione nel racconto dell’Uomo che l’ha abitata, fin dall’inizio ad adesso. Credo che i luoghi, le location, come si dice oggi, o l’ambiente, crei anche la natura diversa nell’individuo e nell’uomo che lo vive. Per cui, è probabile, anche ne sono certo che conosco alcuni di loro, ma è probabile ed è naturale che i materani abbiano una caratteristica unica, siano anche loro stessi unici all’interno della loro città.
Perchè credo che sia impossibile vivere anche non solo qualche giorno in un luogo così straordinario che sia impossibile non essere mutati, non avere un cambiamento, non essere preda della suggestione.
D’altronde per esempio il fatto che sia stato spesso un set cinematografico per grandi film, ricordo Pasolini con il “Vangelo” o la “Passione”.
È un posto unico. Come credo, siano unici in qualche modo i suoi abitanti resi unici da questa caratteristica che non ha confronti in tutto il mondo.
È proponibile la candidatura di Matera perché non è alle sue opere d’arte, perché l’opere d’arte te è proprio la città.
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