Sempre la mia musica è una musica ispirata dal panorama, normalmente prendo la mia cornamusa e vado vicino a casa mia in natura, vedo un paesaggio, suono e anche qua è una cosa bellissima, di suonare qua, suonare in una montagna con questo meraviglioso panorama di Matera è veramente un posto magico per l’ispirazione per ogni musicista.  È la prima volta che vengo a Matera, ma non è la prima volta che sento parlare di Matera e che vedo le immagini magiche di Matera. Prima penso al vento che entra nella caverna e penso che la migliore forma di raccontare questo è prendere il proprio suono del vento con un microfono naturale, lo puoi portare allo studio e puoi lavorare con l’ordinatore: si può fare una scala musicale con questo vento e suonarla con questo strumento, con la cornamusa elettronica, ci sono tantissime suggestioni qua a Matera che si può fare qualcosa.
Io sono nato al seno di una famiglia molt collegata alle tradizioni popolari della mia terra, dell’Asturia, il mio nonno era un minatore, un minatore che lavorava alla miniera e poi quando arrivava a casa lavorava anche con le mucche in campagna e quando stava lavorando sempre cantava, cantava canzoni tradizionali dell’Asturia. Io sentivo questa canzone, questo tipo di canzoni quando ero piccolo e un giorno come ogni ragazzo chiede ai suoi genitori di suonare il piano, la chitarra, io ho chiesto “Posso suonare la cornamusa?” No, posso no,…”Voglio suonare la cornamusa!”  Perché la cornamusa è lo strumento tradizionale dell’Asturia e per quello dopo oggi è stata una passione per me. Io sono musicista e questa città per me è una grande cassa di risonanza perché ogni sasso, ogni posto della città suona e si sente all’orecchio come se fosse musica e per me è un posto ideale per una capitale europea della cultura.